Obiettivo del progetto: L’obiettivo principale del progetto è analizzare il fenomeno della violenza giovanile e dei comportamenti devianti, esplorando il loro legame con le conseguenze psicosociali causate dalla pandemia di COVID-19. La pandemia ha prodotto un impatto significativo sui giovani, portando a un aumento di problemi psicologici e comportamentali come ansia, depressione, disturbi del sonno e dell’appetito, dipendenza da internet e cyberbullismo. Il progetto mira a comprendere come questi fattori abbiano esacerbato la devianza giovanile, con l’aumento di episodi di violenza, aggressioni, e il coinvolgimento in bande giovanili.

Fasi di lavoro:

1. Raccolta e analisi dei dati statistici ufficiali:

  • Questa fase prevede la raccolta di dati ufficiali provenienti da fonti come ISTAT, le Forze di Polizia e la Polizia Municipale, relativi ai comportamenti devianti giovanili, in particolare riguardanti la violenza contro persone.
  • I dati saranno analizzati a livello nazionale, regionale e locale, con particolare attenzione alle città coinvolte nel progetto (Grosseto, Siena, Firenze e Bologna).
  • Saranno anche raccolti dati demografici e socio-economici e informazioni sul fenomeno della dispersione scolastica, per creare un quadro dettagliato dell’evoluzione della devianza giovanile negli ultimi cinque anni.

2. Analisi delle cartelle legali:

  • Questa fase coinvolge l’analisi dei fascicoli legali dei Tribunali di Firenze relativi ai casi di violenza giovanile degli ultimi tre anni.
  • Le informazioni raccolte includeranno dati socio-demografici, etnici e familiari, modalità delle aggressioni (gruppo vs. individuo, recidività, numero di partecipanti), valutazioni psicologiche e conseguenze psicofisiche per le vittime.
  • L’obiettivo è comprendere le caratteristiche criminologiche degli eventi violenti e i processi di vittimizzazione, per redigere un rapporto che fornisca una descrizione dettagliata del fenomeno.

3. Sondaggio sui comportamenti devianti e violenti dei giovani:

  • Il progetto prevede la compilazione di un questionario dai parte dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni residenti nelle aree metropolitane di Grosseto, Siena, Firenze e Bologna.
  • Il sondaggio sarà finalizzato a raccogliere dati sulla prevalenza di comportamenti violenti e devianti tra i giovani, esplorare i legami tra tratti psicologici, esperienze traumatiche dovute alla pandemia e comportamenti violenti, e identificare i fattori di rischio durante la pandemia.

4. Intervento YPAR (Youth-led Participatory Action Research):

  • L’intervento YPAR è un programma partecipativo che coinvolge direttamente i giovani nella progettazione, implementazione e valutazione di interventi mirati alla prevenzione della violenza giovanile.
  • L’obiettivo è quello di promuovere lo sviluppo di competenze sociali, empatia e strategie di coping tra i giovani, utilizzando attività creative come musica, teatro, fotografia e arte.
  • Il programma sarà implementato in due scuole superiori, dove gli studenti saranno coinvolti in laboratori creativi per analizzare i comportamenti violenti e sviluppare soluzioni per ridurli, con il supporto di insegnanti e organizzazioni della comunità.
  • Saranno organizzati workshop per i giovani e i loro insegnanti, con tecniche partecipative che mirano a stimolare una riflessione collettiva sulla violenza giovanile e a creare programmi di azione scolastica per migliorare il benessere nelle scuole.

5. Valutazione dell’intervento e disseminazione dei risultati:

  • L’efficacia del programma YPAR sarà valutata attraverso un design quasi-sperimentale, con un gruppo di controllo e uno di intervento, utilizzando questionari somministrati prima e dopo l’intervento per misurare l’impatto sulle competenze sociali e il coinvolgimento dei giovani.
  • Saranno organizzati due conferenze nazionali per presentare i risultati del progetto, una a Grosseto (intermedia) e una a Bologna (finale).

 

Risultati attesi:

Il progetto si propone di chiarire i legami tra la pandemia e i comportamenti devianti nei giovani, contribuendo a creare un programma di prevenzione della violenza giovanile che possa essere utilizzato anche in futuro per prevenire l’aumento di questi fenomeni.